5-6/9/13 a Pamplona

In queste due tappe, conosco meglio 2 amici Giancarlo e Martina.

Una cosa che è tipica del Cammino, è la spontaneità con cui ti puoi rivolgere agli altri e parlare della tua vita. E’ sicuramente dovuta al fatto che nel Cammino ti trovi nella stessa situazione inedita e ciò ti aiuta ad aprirti alle altre persone.

Giancarlo è un dj, mi ha parlato molto di sua figlia, dei suoi problemi, e Martina è una sportiva, fa corse in salita in montagna. Nella tappa precedente a Pamplona, al municipale di Zubiri; mi aggrego ad una comitiva Brasiliana, che con 2 € riusciamo ad imbastire una discreta cena. La mattina dopo partenza per Pamplona.

Larrasoana (?)
Cattedrale di Pamplona

L’arrivo a piedi nelle cittadine, come Pamplona, o nelle Città più grandi, fa sempre uno strano effetto. Abituati a spostarci con aerei, macchine, treni, non si riesce a percepire le distanze e i cambiamenti urbanistici. Arrivare in una città a piedi è una esperienza che ti cambia totalmente la prospettiva. (Ad esempio nel caso italiano è interessante arrivare a Roma dalla parte nord, dalla Flaminia).

Uno dei segreti del pellegrino è quello di partire abbastanza presto, 7.00 per poi ritrovarsi a fare la doccia, lavare i panni, e fare un descanso (riposo) all’incirca alle ore 14.00. Dopo aver compiuto queste cose è possibile visitare (vesciche permettendo) la cittadina, o nel caso in cui nel paese ci fossero solamente le balle rotolanti di fieno; gustarsi una birra e scambiare quattro chiacchiere con gli avventori. O con la gente del paese.

A Pamplona, dopo aver visitato la Cattedrale e il museo, conosciamo delle ragazze spagnole e andiamo a mangiarci le famose Tapas.

Facciamo ritorno all’albergue municipal, molto carino e restaurato da poco. E la mattina dopo, come mostra la fotografia, ripartiamo di buon mattino lasciando alle nostre spalle due ubriachi in un bar ancora lì dalla sera precedente dove facciamo la prima colazione. (Nel cammino è giusto chiamarla prima colazione, perché nel percorso si fanno la seconda, la terza…). Mentre noi mangiamo una brioche, uno di questi, con una “fiatella” alcolica ci domanda “where are you from”?. Ripartiamo.

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